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Piece by Piece – La nostra recensione del nuovo film d’animazione! (2024)

“Piece by Piece” è un film di animazione del 2024 diretto, co-scritto e co-prodotto da Morgan Neville.
Il film segue la vita e carriera del cantante e produttore Pharrell Williams tramite il suo stesso racconto e il racconto di altri cantanti ed amici del cantautore, sempre tramite il linguaggio di animazione LEGO. Noi di Nerd Al Quadrato l’abbiamo visto e siamo qui per dirvi la nostra!

La recensione di “Piece by Piece” sarà strutturata in queste parti: recensione no-spoiler (per chi vuole un primo parere sul film, ma non l’ha ancora visto), recensione spoiler, analisi del finale e concludendo con l’opinione finale riassuntiva.

“Piece by Piece”

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Recensione No-Spoiler di “Piece by Piece”

“Piece by Piece” è un viaggio sorprendente che esplora l’amore per la musica e l’ambizione di Pharrell Williams nel raggiungimento dei suoi obiettivi, diretto con cura e creatività da Morgan Neville.

Il film riesce a catturare lo spettatore non solo per la storia di un artista poliedrico come Pharrell che ha influito su tutta la scena pop anni 2000′ in modo significativo, sia come produttore che come cantautore, basti pensare al famoso spot di McDonald’s “I’m lovin’ it” creato proprio da Pharrell,  ma anche grazie alla scelta unica di raccontarla attraverso i mattoncini Lego.

Questo stile visivo non è solo molto bello da vedere ma un vero è proprio linguaggio che dà vita alle emozioni e alla creatività di Pharrell in modi che il live-action non avrebbe mai potuto fare oppure non sarebbe riuscito a far risultare naturale e bello da vedere, parlo soprattutto delle scene oniriche e surreali che ci vengono spesso mostrate.

Tra gli aspetti più riusciti spicca l’uso creativo dei mattoncini Lego per rappresentare momenti metaforici della vita di Pharrell. Ad esempio, il modo in cui la sua percezione della musica viene resa visivamente, con mattoncini colorati e luminosi che si assemblano producendo il ritmo dei suoi pensieri, è una gioia per gli occhi e un’esplorazione visiva del processo creativo. Questo approccio permette di entrare letteralmente nella mente di Pharrell e vivere il suo mondo come mai avremmo potuto fare in un film tradizionale.

“Piece by Piece”

Il tema del razzismo viene anche trattato, tramite  il movimento Black Lives Matter e Kendrick Lamar. Il film non spinge mai troppo su questo argomento, ma lo inserisce delicatamente nella narrazione senza mai forzarlo. Le parole e le immagini vengono utilizzate “con il contagocce”, accennando ai problemi legati alla discriminazione razziale senza diventare mai troppo didascaliche o pesanti.

È come se il film volesse semplicemente farci capire che questi temi fanno parte della realtà quotidiana, ma senza trasformarli in un discorso egemonico, mantenendo così la naturalezza della narrazione.
Questa capacità di trattare argomenti seri senza perderne il messaggio e senza mai esagerare o focalizzarsi troppo su di essi permette al film di essere fruibile da un pubblico vasto, dai più giovani agli adulti. La leggerezza con cui questi temi sono presentati non sminuisce però la loro importanza: al contrario, li rende accessibili a tutti, come un insegnamento semplice ma profondo.

È un po’ come è stato fatto con quel capolavoro di The Lego Movie (2014), che ha trattato temi universali ma in modo accessibile. Il film dimostra che la narrazione tramite Lego non deve per forza essere veloce, caotica o orientata solo all’azione, come nel caso di Lego Batman Movie (2017) o Lego Ninjago Movie (2017).

Al contrario, “Piece by Piece” opta per una narrazione più fluida e lineare, che pur avendo momenti più riflessivi mantiene sempre un legame forte con il pubblico, trasmettendo emozioni e messaggi senza sopraffare lo spettatore con troppa frenesia. La scelta di usare il linguaggio Lego per raccontare una storia più intima e delicata risulta vincente, conferendo al film una capacità unica di raggiungere e coinvolgere ogni tipo di spettatore.

Voto: 8-/10

“Piece by Piece”

Recensione Spoiler di “Piece by Piece”

Il film non si tira indietro di fronte ad argomenti complessi, ma li affronta con una delicatezza che lo rende accessibile sia agli adulti che ai più giovani tipo; la crisi artistica di Pharrell dopo la morte della nonna, le problematiche legate alla droga con cui Pusha T ha avuto a che fare, la Marijuana di Snoop Dogg su cui viene addirittura ironizzato rendendola solo “fumo artificiale”, la manipolazione da parte dei produttori che Pharrell ha subito e persino il tema del razzismo affrontato attraverso il movimento Black Lives Matter, sono tutti integrati con naturalezza nella narrazione. Non c’è mai un approccio invadente o predicatorio, ma ogni tema emerge come parte integrante della vita e della crescita dell’artista.

“Piece by Piece”

Analisi del finale di “Piece by Piece”

Nel finale vediamo Pharrell trovare finalmente un riscatto dopo il suo blocco riuscendo finalmente ad uscirne grazie anche all’aiuto della famiglia, finendo con una sorta di “parata finale”, un’esplosione di colori e creatività che vede alcuni dei personaggi del film unirsi per celebrare il superamento del blocco creativo di Pharrell. Questa parata non è solo una metafora visiva del ritorno alla creatività, ma anche una rappresentazione simbolica di come l’artista abbia finalmente riconquistato la sua capacità di esprimersi pienamente.

“Piece by Piece”

Opinione finale con voto

“Piece by Piece” è molto più di un semplice biopic animato: è una celebrazione dell’arte, della musica e della capacità di reinventarsi. Pur avendo come pubblico principale gli adolescenti e gli adulti, il film riesce a comunicare in modo semplice e immediato, grazie al suo linguaggio visivo unico e alle emozioni autentiche che emergono. Morgan Neville ci regala un’esperienza che va ben oltre la storia di Pharrell Williams.

Voto: 8-/10

“Piece by Piece”

E voi avete visto “Piece by Piece”? Fateci sapere nei commenti cosa ne pensate!

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