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TRANSFORMERS 4 – LA NOSTRA RECENSIONE! (2023)

In vista del prossimo film di Transformers (Transformers: Il risveglio), noi di Nerd Al Quadrato abbiamo recuperato l’intera saga diretta da Michael Bay per parlarvene durante tutto il mese di giugno!

Vi ricordiamo, come nella precedente recensione, che l’intera saga di Transformers verrà ignorata per la produzione della prossima trilogia. Di conseguenza, vi consigliamo un re-watch della saga poiché può far piacere rivivere alcune scene che per la maggior parte di noi hanno segnato alcuni piccoli momenti del nostro passato.

Facciamo presente che la recensione non verrà suddivisa in parte spoiler e non per l’anzianità, per così dire, di Transformers 4.

Transformers 4 – Age of Extinction

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Una seconda trilogia

Il quarto capitolo della saga si apre diversamente dai precedenti. Considerata la distruzione di Cybertron durante la battaglia conclusiva a Chicago del terzo film, stavolta si è deciso un cambio di rotta narrativo. Milioni di anni fa, sulla terra alcuni Transformers sono venuti per trasformare tutto ciò che è in superficie, attraverso dei congegni esplosivi, in transformio, ovvero il materiale di cui sono composti i famosi alieni robotici.

Aperta la trama in questo modo, facciamo la conoscenza dei nuovi protagonisti. Infatti, dopo la conclusione della trilogia originaria, il protagonista assoluto Sam Witwicky ha fatto la sua scomparsa per due motivi ben precisi: in primo luogo, l’attore che interpreta il personaggio, Shia LaBeouf, si è mostrato stanco del personaggio. Motivo principale per il quale non lo ha interpretato più. In secondo luogo, invece, inizialmente la sceneggiatura della saga si concludeva col terzo capitolo.

Quindi, non era nei piani la produzione di Transformers 4 e questo, purtroppo, si nota nel prodotto. In ogni caso, Cade Yeager, ovvero Mark Wahlberg, è il nuovo protagonista. Il suddetto personaggio ci viene presentato in un’ambiente rurale, quasi da film Western. Il che ci permette di percepire un’aria ben diversa dai precedenti capitoli nei quali prediligeva l’ambiente urbano sin dall’inizio.

Nei primi 25 minuti, Transformers 4 si ricollega cronologicamente a ciò che abbiamo già visto. La battaglia di Chicago è stato un evento disastroso che ha condizionato il mondo intero. Tant’è che, ora, qualsiasi Transformers (Autobot, Decepticon o altro) viene considerato una minaccia per la sicurezza nazionale, per le singole città e per i cittadini. Motivo per il quale la milizia americana dà la caccia agli ultimi alieni robotici sopravvissuti. In tutto questo la trama ci presenta esplicitamente un distacco nei confronti della precedente trilogia: un uomo governativo, Harold Attinger, annuncia la fine dell’era dei Transformers e l’inizio della successiva. Un’era in cui l’uomo acquisirà conoscenze e nuove tecnologie sfruttando i resti della battaglia di Chicago.

Transformers 4
Harold Attinger (Kelsey Grammer) – Transformers 4

Proprio per questi motivi, quando Optimus Prime fa il suo ritorno risvegliandosi nel garage di Cade, viene immediatamente braccato dagli agenti federali con a capo James Savoy. I quali, però, non riescono a catturare il Prime a causa della sua potenza di fuoco, nonostante il logoramento dal tempo e dalla inattività. In questo modo, ha inizio un inseguimento nel quale gli agenti federali cercano di braccare Cade Yeager, sua figlia, il suo fidanzato e Lucas, un personaggio che morirà istantaneamente a causa della grande minaccia che sta cacciando Optimus, ovvero Lockdown. Un cacciatore di taglie alieno estremamente potente con secondi fini che non riguardano il governo ma bensì qualcosa di diverso, di alieno.

Attinger, pattuito un accordo con Lockdown, dà inizio ad una caccia massiva su tutto il territorio nazionale in cerca di tracce aliene e ovviamente di Optimus. Quest’ultimo, inoltre ripristina il suo precedente splendore accompagnato da una musica tipicamente mozzafiato, dal ritrovo di alcuni vecchi e nuovi Autobot e da scene tipiche di Micheal Bay, regista del film. Tra i nuovi Autobot si citano Hound, Drift e Crosshairs accompagnati dalla macchina gialla preferita dai fan, Bumblebee. (Che qui inizialmente non è gialla ma bensì nera con rifiniture gialle).

Andando avanti con la trama si scopre che la KSI, un’azienda di robotica, ha scoperto la vera causa dell’estinzione dei dinosauri e il materiale stesso che compone i nostri alieni, ovvero il poco fa citato Transformio. Inoltre, si scopre che nei loro laboratori stanno progettando Transformers artificiali. Delle vere e proprie macchine senza vita trasformabili in robot alti una decina di metri col desing ispirato a Bumblebee.

Trovato morto un loro vecchio amico, Rachet, gli Autobot, furiosi con gli umani, assaltano la sede della KSI con l’intento di distruggere il laboratorio senza, però, uccidere i lavoratori. In questo frangente hanno la possibilità di parlare con il direttore della KSI, Joshua Joyce, interpretato dal grande Stanley Tucci. Il quale afferma che possiede il genoma degli alieni e che ora l’umanità non ha più bisogno degli Autobot.

Transformers 4
Joshua Joyce (Stanley Tucci) – Transformers 4

Offesi dalle parole del direttore, gli Autobot si ritirano mentre la KSI schiera Galvatron, robot artificiale prodotto con i resti di Megatron, e Stinger, altro robot ispirato a Bumblebee. Ciò dà inizio ad un conflitto nel quale Galvatron si svincola dal controllo remoto della KSI e attacca pesantemente Optimus Prime. Lo scontro continua con una delle entrate in scena più belle di tutta la saga. Lockdown, cacciatore dotato di un grande arsenale, mette fuori gioco Optimus e gli riferisce che lo caccia perché i suoi creatori lo rivogliono indietro nel luogo in cui è stato assemblato. Motivo per il quale il Prime finisce nell’astronave di Lockdown.

Qui la lore si espande nuovamente. Non solo ora si sa che i Transformers hanno dei creatori ma anche che Optimus è un cavaliere e che in passato viaggiava con quell’astronave per esplorare l’universo insieme ad altri cavalieri. Si scopre, inoltre, che i creatori hanno intenzione di, parole di Lockdown, “sparecchiare la tavola rotonda” e il “mischiare le specie turba l’equilibrio cosmico”. Tutti concetti che rendono Lockdown un villain di un certo livello poiché ciò che fa è logico. Per le sue prospettive, beninteso.

Ovviamente, gli Autobot si infiltrano nella nave per recuperare Optimus prima che la nave parta per il cosmo profondo e il nuovo protagonista, Cade, con il suo genero, Shane Dyson, cercano tra battute e scoperte varie (come quella della tavola rotonda presente sulla nave) di recuperare Tessa Yeager. Recuperati gli alleati, i protagonisti umani e alieni scendono dalla nave e si confrontano per parlare sul da farsi.

In questa occasione un Minibot (un autobot più piccolo), Brains, chiarisce il fatto che Megatron ancora non è morto ma, anzi, si è reincarnato in Galvatron e che quest’ultimo cerca “il seme”, ovvero un congegno esplosivo alieno visto all’inizio di Transformers 4, nonché arma in grado di fornire la giusta quantità di metallo per forgiare un grande esercito alieno.

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Galvatron (Megatron) – Transformers 4

Il tutto si riduce ad un conflitto finale a Hong Kong, in Cina, nel quale si scopre che Megatron è tornato, è alla ricerca del seme ed è al comando di un plotone di robot alieni. Durante l’ennesima e finale corsa contro il tempo Joshua si schiera con gli Autobot per proteggere il seme mentre Megatron, nei panni di Galvatron, li assalta con l’obiettivo di ottenere il congegno. In tutto questo anche gli agenti federali si pongono contro i protagonisti per ottenere il seme ed eliminare tutti. Sia gli umani alleati con gli Autobot che gli alieni.

Mentre James Savoy ci lascia le penne a causa di Cade, Optimus sfodera la sua spada e risveglia antichi e leggendari guerrieri che dopo un breve scontro col Prime si schierano col vittorioso e portano gli Autobot alla vittoria caricando tutti i Neo-Decepticon sul campo. Lo scontro, però, non si conclude con la sconfitta di Galvatron ma bensì, con la sconfitta del più grande avversario presente sul campo, Lockdown.

Insomma, il tutto si conclude con un personaggio che si muove per conto proprio, che ha dei propri obiettivi e che in realtà riguarda ben poco sia gli umani che i nuovi Decepticon. L’ultima scena è pilotata da Optimus Prime, il quale parte per andare verso i suoi creatori lanciando un messaggio: “Lasciate in pace il pianeta terra perché sto venendo da voi.”

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Lockdown – Transformers 4

Un cast di medio calibro

Il cast presenta sia nomi popolari che non, tant’è che il cast nel complesso non opera sufficientemente. Da Nicola Peltz, interprete di Tessa Yeager, a Jack Reynor, interprete del fidanzato Shane Dyson. Sebbene siano protagonisti e, quindi, personaggi piuttosto importanti, la loro interpretazione non è tra le più memorabili. Gli altri nomi da notare per la loro interpretazione sono, invece, Mark Wahlberg, interprete di Cade Yeager, Kelsey Grammer nei panni dell’agente Harold Attinger e Titus Welliver nei panni dell’agente James Savoy.

L’interprete più rilevante dell’intero Transformers 4 è Stanley Tucci nei panni del direttore della KSI Joshua Joyce. Regala alla scena un’interpretazione degna di nota, intrattenente e sicuramente molto simpatica.Tra i membri ci sono, ovviamente, anche le voci dei Robot alieni. Parliamo del solito Peter Cullen, voce di Optimus Prime, della voce di Hound, Josh Goodman, della caratteristica voce di Drift, Ken Watanabe, e per concludere la gelida voce di Mark Ryan, ovvero Lockdown.

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Spettacolarità innovativa in Transformers 4

L’aspetto tecnico è sicuramente un punto forte dell’intero capitolo. Seguendo le orme dei precedenti film, la maggior parte delle scene, caratteristiche di Micheal Bay, rendono perfettamente l’idea di uno scontro tra robot alieni alti più di dieci metri con la caratteristica distintiva delle trasformazioni in auto sportive mozzafiato.

Da notare il cambio di design di Optimus Prime che lo rende più esotico, quasi medievale. Tant’è che durante lo svolgimento della trama si accenna spesso al passato di Optimus e soprattutto del fatto che in precedenza occupasse un posto nella tavola rotonda dei dodici cavalieri. Per non parlare di Lockdown, il quale presenta un design particolarmente figo. Insomma, l’inizio innovativo di una seconda trilogia, peccato non abbiamo continuato su questa linea con l’ultimo capitolo della saga, nonché Reboot.

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Transformers 4 – Un nuovo inizio forzato

Sebbene questo capitolo espanda la lore in maniera piuttosto importante, sullo schermo non si vedono tutte quelle promesse o idee che si espongono e questo genera un senso di insoddisfazione deludente allo spettatore. Avendo lo stesso regista della trilogia originaria, la spettacolarità non cambia e, anzi, si fa ancora più affascinante ringraziando non solo l’operato del mestierante ma anche e soprattutto la tecnologia che, col passare degli anni, ha permesso la produzione di scene di questo genere.

Transformers 4 è di una bruttezza particolare. Non è insufficiente ma non lo considero un’ottimo film. Tutto il lungometraggio sembra un’accozzaglia di roba messa insieme senza alcun tipo di motivo apparente. Sottolineo “sembra” poiché la trama ha senso e le cose funzionano, in realtà, ma tutto viene mal gestito. Inoltre, personalmente non perdonerò mai il fatto che Transformers 4 si costruisce la possibilità di dare a Megatron ciò che poteva dare sin dall’inizio della saga… Eppure anche qui “Galvatron” risulta un villain completamente bistrattato dagli eventi.

Voto: 6,5/10

Voto:

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Autobot e alleati – Transformers 4

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E voi avete visto Transformers 4? Cosa ne pensate di Transformers 4?

Massimo Massullo

Massimo Massullo. Redattore di Nerd Al Quadrato. Studente iscritto alla facoltà di Lettere e Filosofia (articolazione di Filosofia), presso la Sapienza di Roma. Aspirante scrittore, filosofo e professore. Amante del cinema e del mondo nerd.

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