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BATMAN: IL LUNGO HALLOWEEN (1996) – LE MIGLIORI STORIE DELLA DC COMICS! (2023)

Era il lontano 1996 quando, al Comic-Con di San Diego, il giovane duo composto da Jeph Loeb e Tim Sale veniva incaricato dall’editor Archie Goodwin di realizzare una storia che si ricollegasse per temi e personaggi a “Batman: Anno Uno“, lo storico fumetto del leggendario scrittore Frank Miller. Il team accolse con entusiasmo il compito e con dedizione si è messo al lavoro. Oggi, quasi trent’anni dopo (ventisette, per la precisione), possiamo dire che Loeb e Sale sono riusciti a creare un’opera che non solo è entrata di diritto tra le migliori sul personaggio ma che è diventata anche un caposaldo della DC, vale a dire “Batman: Il Lungo Halloween” (qui il link per acquistarlo).

In questa recensione (suddivisa in una parte spoiler – comprendente anche uno sguardo al lato tecnico – e una non) analizzeremo punto per punto tutte le caratteristiche che hanno reso iconico “Batman: Il Lungo Halloween” insieme ai suoi pochi, pochissimi difetti.

Copertina Batman: Il Lungo Halloween
La copertina di “Batman: Il Lungo Halloween

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Recensione No-Spoiler

Batman: Il Lungo Halloween” narra di un’interessante mistero, dalla durata di un anno vero e proprio, legato a un eccentrico e particolare serial killer che colpisce le due grandi organizzazioni mafiose di Gotham City, ovvero le famiglie Falcone e Maroni, durante le ricorrenze. Il fumetto si presenta, quindi, come un giallo intricato e sorprendente, con moltissimi personaggi appartenenti alla lore di Batman e altrettanti sospettati. Proprio la ricerca degli indiziati è il grande punto forte del racconto, che, nel corso dei capitoli, mette continuamente il lettore di fronte a possibili nuovi colpevoli. In particolar modo, la parte conclusiva della storia offre un colpo di scena dopo l’altro, arrivando al bellissimo finale vero e proprio, quasi impossibile da indovinare.

L’incredibile scrittura di Jeph Loeb è accompagnata anche da un eccezionale comparto artistico: la stragrande maggioranza delle tavole disegnate da Tim Sale, per non dire quasi tutte, sono fenomenali. Le uniche cose che mi hanno fatto storcere un po’ il naso sono i design di alcuni personaggi (come Poison Ivy, Sal Maroni e lo Spaventapasseri), ma, con una narrazione di tale portata, ci si passa anche tranquillamente sopra.

Voto: 9.5/10

Immagine tratta da “Batman: Il Lungo Halloween

Recensione Spoiler

L’idea di realizzare un giallo dalle tinte noir all’interno di Gotham City è sicuramente azzeccatissima, in quanto permette di rappresentare non solo l’incredibile forza fisica di Batman (mostrata in svariati scontri con i suoi cattivi, come Solomon Grundy o Joker), ma anche le straordinarie doti investigative del personaggio, che giunge alla risoluzione del mistero su Holiday prima di tutti.

Un’altra nota positiva del racconto è proprio la gestione dell’enigma riguardante il killer che terrorizza la città: grazie all’uso del bianco e nero nelle tavole in cui avvengono gli omicidi, i lettori si trovano di fronte lo stesso numero di indizi che hanno a disposizione Jim Gordon, Bruce Wayne e Harvey Dent, vedendosi costretti anche loro a ragionare pagina dopo pagina per riuscire a trovare la soluzione prima che venga svelata all’interno del libro stesso.

A complicare ulteriormente le indagini ci pensa il giro dei possibili colpevoli che arricchisce ogni capitolo, i quali rinnovano continuamente i dubbi nella mente di chi tenta di scovare il responsabile. Infatti, all’inizio, l’uomo reo delle uccisioni parrebbe Harvey Dent, ma poi le ipotesi su di lui cadono e si spostano su altri criminali, persino sugli uomini delle due famiglie mafiose della città, per tornare nuovamente sul procuratore distrettuale.

Tuttavia, l’ultimo capitolo è un continuo susseguirsi di colpi di scena che tolgono il respiro al lettore, con Alberto Falcone che rivela di essere Holiday, sorprendendo tutti quanti – poiché si credeva che fosse morto – , e Dent che successivamente chiarisce che ci sono sempre stati due Holiday, facendo intuire che potessero essere lui e il figlio del Romano, e Gilda che a sua volta – nelle ultime pagine – spiega che all’inizio è stata lei a vestire i panni dell’omicida, decifrando completamente tutto ciò che è accaduto. Harvey e sua moglie sono i veri responsabili dei crimini, mentre Alberto ricercava solamente gloria e attenzione.

La grande quantità di personaggi presenti e piano piano introdotti contribuisce anche a non annoiare mai nell’arco di tutta la narrazione, dal momento che quest’ultima – dopo un inizio leggermente sottotono – comincia a diventare dinamica, divertente e mozzafiato, riuscendo a non stancare mai in ben trecento pagine. Sotto questo punto di vista fa la sua parte anche l’esplorazione di Gotham City, con Loeb e Sale che ci portano a vedere e conoscere un sacco di zone della città, che spaziano dall’inquietudine nel caso dell’Arkham Asylum alla tristezza e malinconia di Crime Alley e del luogo di sepoltura dei genitori di Bruce.

Combattimento tra Batman e Catwoman all’interno di “Batman: Il Lungo Halloween

Il lato tecnico di Batman: Il Lungo Halloween (disegni e scrittura nello specifico)

Come già detto, la sceneggiatura è di altissimo livello e assai creativa e permette di provare sensazioni diverse ogni capitolo che passa. In effetti, il pregio principale della scrittura di Loeb è proprio quello di riuscire a dosare bene tutte le emozioni, per non risultare mai gravosa, estenuante o troppo allungata. Ne sono due mirabili esempi la comicità trasparsa dalla citazione al famoso motto di Superman “Su, su e via” detta da Joker a Capodanno, che è una cosa molto simpatica (che mi ha fatto scoppiare a ridere a crepapelle), e l’amarezza, commozione nei momenti in cui Carmine piange sul corpo del figlio morto e Bruce fa lo stesso sulla tomba di sua madre.

In più, la scelta di ambientare le vicende nell’arco di un’interno anno solare permette di comprendere quanto il mistero sia stato complesso da risolvere e soprattutto logorante per la città.

Le tavole realizzate da Tim Sale sono di pregevole fattura e consentono di immedesimarsi ancor di più nei sentimenti dei personaggi. Ho amato alla follia la sua rappresentazione del Joker, con tutti i difetti e le caratteristiche “mostruose” spinte al massimo, e i due capitoli di Natale e Capodanno, che – per me – hanno i migliori disegni di tutto il fumetto. Al contrario, non mi hanno fatto impazzire i design dello Spaventapasseri (soprattutto la sua maschera) e di Poison Ivy. Per di più, mi sarebbe piaciuto moltissimo vedere ogni periodo dell’anno contraddistinto dai colori e caratteristiche tipiche, diversi dal precedente; invece, ho ritrovato questa cosa all’incirca esclusivamente durante l’inverno.

Però, sono dei difetti davvero minimi e puntigliosi, su cui si passa tranquillamente sopra.

Una vignetta del capitolo di Natale de “Batman: Il Lungo Halloween

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Opinione finale con voto

In conclusione, “Batman: Il Lungo Halloween” è un’opera mastodontica (in senso positivo, eh) e davvero, davvero bella, piena di cuore e carica di emozioni in ogni punto. I €35.00 che costa potrebbero sembrare tanti a prima vista, ma, dopo averlo letto, li rispenderei anche domani senza pensarci due volte.

Voto: 9.5/10


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