Cinema

NAPOLEON, IL FILM MAI REALIZZATO DI STANLEY KUBRICK (2023)

Era il 1971, mentre la Metro Goldwyn Meyer (MGM) annunciava in una telefonata allo stesso Kubrick che il lavoro per cui quest’ultimo ci aveva dedicato 4 anni di lavoro, instancabilmente, tra il cercare persino i bollettini metereologici dell’epoca, studiando le abitudini alimentari del sovrano; non avrebbe mai visto la luce.

A 24 anni dalla morte del regista di 2001: Odissea nello spazio e Arancia Meccanica, in questo articolo proviamo a ricreare il lavoro svolto da Kubrick e cosa a portato il film a non vedere mai la luce. Kubrick dichiarò sempre di essere dubbioso circa la realizzazione, ma che se fosse riuscito nell’intento avrebbe creato “il miglior film mai fatto”. Siete pronti a scoprire i dietro le quinte di quello che sarebbe potuto essere uno dei film più epocali di sempre?

Tanto per iniziare, Napoleone mi affascina. La sua vita è stata descritta come un poema epico d’azione. La sua vita sessuale è degna di Arthur Schnitzler. Egli fu uno di quei rari uomini che muovono la Storia e foggiano il destino dei loro stessi tempi e delle generazioni a venire – in senso concreto, il nostro stesso mondo è il risultato di Napoleone, così come la mappa politica e geografica dell’Europa postbellica è il risultato della Seconda Guerra Mondiale.

E, naturalmente, non è mai stato girato un buon e accurato film su di lui. Inoltre, credo che tutte le questioni riguardanti Napoleone siano stranamente contemporanee – le responsabilità e gli abusi di potere, le dinamiche della rivoluzione sociale, la relazione fra individuo e Stato, guerra, militarismo ecc.

Quello che sto preparando quindi non è un polveroso spettacolo storico ma un film sulle domande fondamentali dei nostri tempi, non solo di quelli di Napoleone. Ma anche trascurando questi aspetti, il dramma e la forza della vita di Napoleone costituisce un fantastico soggetto per un film biografico. Per esempio, dimenticando ogni altra cosa e considerando solo il coinvolgimento sentimentale di Napoleone con Josephine, ci troviamo di fronte a una delle più grandi passioni ossessive di tutti i tempi.

Stanley Kubrick

Come scrive Michel Clement, autore dello studio biografico Kubrick: Stanley aveva paura di cadere nello stesso errore di Napoleone, ammirando come la sua mente, razionale, venisse sopraffatta dall’emozione. Il progetto preso in considerazione dopo il successo riscosso da 2001: Odissea nello spazio. Il film avrebbe trattato la vita di Napoleone Bonaparte in modo del tutto epico, portando sul grande schermo ogni singolo momento dell’imperatore, incentrandosi su vari temi tra cui l’aspetto militare e religioso.

Scouting delle location

Per il ruolo di Napoleone, Kubrick inizialmente, optò per Marlon Brando ma cambiò idea dopo aver visto I due volti della vendetta. Alla ricerca di un protagonista, trovò un giovane e talentuoso Jack Nicholson che partecipava a Easy Rider come uno dei protagonisti, la viva interpretazione catturò l’attenzione di Kubrick, che dopo averlo conosciuto gli propose di vestire i panni di Napoleone in un futuro progetto personale.

Ne abbiamo parlato un po’. Ero molto eccitato all’idea, e lo sarei ancora, ma a questo punto ne parliamo da tanto di quel tempo che la cosa si è quasi spostata nel regno dei sogni a occhi aperti. Non penso che succederà mai, sapendo come sono i registi, capricci, fisse e tutto quanto. Sarebbe bello. Ho un piano di riserva se lui non mi dovesse usare. Mi limiterò a fare un film migliore. Lo dico per scherzo, naturalmente. Mi ha interessato al personaggio. Ho fatto ricerche su di lui, e su tutta quella roba, e mi piacerebbe prima o poi usare quel materiale.

Jack Nicholson

Ma alla fine il regista valutò David Hemmings (Blow-Up), Oskar Werner (Jules e Jim, Fahrenheit 451) e Ian Holm (Alien) per il ruolo del condottiero. Nel 1968 riteneva che soltanto Audrey Hepburn avrebbe potuto essere Giuseppina. L’attrice, però, volevendo sospendere la sua carriera cinematografica declinò la proposta.

Kubrick aveva finito di scrivere la sceneggiatura di Napoleon il 29 settembre del 1969. 186 pagine di tradimenti, colpi di scena, “erotismo assoluto” (ad esempio quando narra il rapporto tra Giuseppina di Beauharnais e Hippolyte Charles). Questa versione della sceneggiatura – che sarebbe stata ritoccata – era l’esito di due anni di ricerche titaniche, durante le quali Kubrick aveva setacciato archivi e raccolto una bibliografia di circa 500 volumi.

Da sinistra a destra possiamo vedere degli appunti sulla sceneggiatura di Kubrick, una revisioni della sceneggiatura e infine la sceneggiatura originale di Kubrick

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L’inizio del sogno impossibile di Stanley Kubrick

Una corposa biografia del regista scritta da John Baxter e pubblicata nel 1997 ricostruiva l’impresa per la prima volta con dovizia di notizie inedite. Nel 1967, Stanley Kubrick convocò Andrew Birkin a Borehamwood.

Mi disse [Stanley Kubrick], quasi testualmente: ho la MGM ai miei piedi, è il momento buono per fare il film che ho sempre sognato: la vita di Napoleone Bonaparte.

Andrew Birkin

Kubrick contava di iniziare a girare nell’inverno del 1969. Tre mesi di esterni, poi altri quattro in studio. Intendeva usare «un massimo di 40.000 fanti e 10.000 uomini a cavallo per le grandi battaglie, il che significa che dobbiamo trovare un paese disposto ad affittarci l’esercito, perché il costo di 50.000 comparse per un lungo periodo sarebbe impensabile». Sul Napoleone guerriero, aveva idee ben precise: «Le battaglie napoleoniche sono bellissime, come balletti mortali… Hanno un fascino estetico che può essere apprezzato anche da chi non è un militare…

Sono paragonabili a un grande brano musicale, o alla purezza di una formula matematica». Una delle cose più curiose rivelate da John Baxter è che Kubrick contava di girare le scene di massa in Romania, usando l’esercito rumeno, e che un suo assistente – Bob Gaffney – aveva già concluso l’affare con il regime di Nicolae Ceausescu: la Romania avrebbe messo a disposizione un numero di militari persino maggiore di quello richiesto da Stanley Kubrick. Kubrick voleva ricostruire l’impresa napoleonica nei luoghi originali: Europa dell’Est, Francia, Italia.

Fa qualche prova in costume lui stesso, con le figlie, scattando alcune fotografie nel giardino della sua casa inglese. La ricerca di denaro lo porta a fare conti minuziosi, per destreggiarsi con enormi somme di denaro. Al momento della pre-produzione si tratta per diversi milioni di dollari. Di fronte ai finanziatori si muove – al culmine dell’umiliazione – giustificando una bolletta di 350 dollari o la tariffa giornaliera di una comparsa (2 dollari in Romania, 5 in Jugoslavia). Insomma, Napoleon è la campagna di Russia di Kubrick.

Prova dei costumi stampati su carta a casa di Stanley Kubrick con le sue due figlie, Katharina (a sinistra) e Anya.

Kubrick recuperò anche tutti i film su Napoleone, dal capolavoro del cinema muto di Abel Gance (1927), fino a Desirée (1954), con Marlon Brando. Voleva dare del personaggio una lettura meno eroica, più «fallibile», e soprattutto restituire la complessità burocratica dell’Impero e del comando: “dare al pubblico la sensazione di provare com’era, stare vicini a Napoleone» Diceva Kubrick durante la lavorazione del film.

I problemi tecnici sul modo di ricostruire e filmare il XVII secolo, e l’inizio del XVIII, stimolavano Stanley Kubrick quasi quanto la sfida di «inventare» il 2000. Scritturò numerosi scenografi, tra i quali David Walker, che lavorava normalmente per l’opera e il balletto e che, secondo l’attrice Adrienne Corri (che recitò in Arancia Meccanica), «conosce meglio di chiunque altro i costumi del ‘700, ed è in grado di datare una cuffia o un nastro o un merletto in un quadro, con un’approssimazione di pochi giorni!». Dopo tre mesi estenuanti trascorsi a disegnare schizzi per il film, Walker, come afferma la Corri, rinunciò.

Non ne poteva più, mi disse [Adrienne Corri], di fare “disegni pornografici” per Stanley Kubrick. Stanley lo costringeva a disegnare donne in biancheria stile Impero, con le tette di fuori. È ossessionato dalle tette.

David Walker

Nel frattempo, il suo assistente Andrew Birkin, alla fine del 1968 tornò dal suo viaggio di ricerca in tutta Europa. John Baxter nella biofragia dedicata a Kubrick, rivela che la fama del regista di 2001, che grazie alla lettera di Malraux anche il sancta sanctorum dell’Hotel des Invalides, contenente i tesori più intimi dell’imperatore (come il suo anello e la sua sedia da campo), gli venne spalancato. Birkin rivela di aver provato l’anello ma non potè portarlo via, mentre il suo assistente si sedette sulla sedia, e la ruppe.

A Versailles, scoprirono la toilette personale di Napoleone, ora un armadio a muro dove si tenevano le scope, e sotto i pavimenti dei suoi appartamenti ritrovarono il bagno interrato di Giuseppina. Nel frattempo a Waterloo, prese campioni di terra, perché Kubrick potesse riprodurre accuratamente l’originale. Acquistò anche un facsimile in bronzo della maschera mortuaria di Napoleone, e la regalò a Kubrick per Natale.

Alcuni concept art del film

Una colonna sonora inaspettata ma intrigante

I guai della MGM (che vedremo tra poco) spinsero Stanley Kubrick verso altri progetti e, soprattutto, verso un’altra major: la Warner, con la quale girò Arancia Meccanica nel 1971. Proprio durante la lavorazione di quel film, il progetto Napoleon rispuntò fuori: Kubrick e lo scrittore di A Clockwork Orange, Anthony Burgess, condividevano la passione per Napoleone, John Baxter scrive questo della conversazione fra Burgess e Kubrick

quando Burgess gli disse che il suo sogno era scrivere un romanzo dalla struttura musicale, ispirata a una sinfonia di Mozart, l’idea di basarsi invece sull’Eroica di Beethoven e di dedicare a Napoleone una simile opera cominciò a concretizzarsi… Più tardi, Burgess spedì a Kubrick il manoscritto di Napoleon Symphony, strutturato in quattro movimenti.

Fedele alla propria lettura revisionista dell’imperatore, il suo Napoleone è un burocrate affetto da dispepsia che si preoccupa più della sua digestione, che delle donne. Dorme pochissimo, lavora venti ore al giorno, prende sempre appunti, al tavolo, all’opera, a letto. Legge voracemente, è colto da rabbie improvvise. “L’ambizione è l’unica forza che spinge avanti l’uomo”.

John Baxter
A sinistra un possibile concept del poster del film, a destra poster creato dalla BBC nel 2021 che recita il titolo:”Was Napoleon the greatest film never made?

La fine di quel sogno tanto ambito

E’ il 1971 e alla MGM cambia la gestione, I dirigenti vedevano con scetticismo Napoleon. l’imprenditore alberghiero Kirk Kerkorian diede la scalata al pacchetto azionario della società e ne divenne proprietario nell’agosto del ‘69, con un programma che, sostanzialmente, metteva fine alla storia della MGM come casa di produzione di film. Già alla fine del ‘68, sapendo che la MGM non l’avrebbe più finanziato, Stanley Kubrick licenziò tutta la gente che stava curando le ricerche su Napoleone.

La sceneggiatura era immane, l’ipotesi di un film in due parti era fuori discussione. L’uscita, nel 1970, di Waterloo (L’insucesso stesso del film portò alla morte del progetto di Kubrick), firmato da Sergej Bondarčuk, prodotto da Dino De Laurentiis, con Rod Steiger nella parte di Napoleone, mise fine al progetto.

Nonostante i vari sforzi per avere un approvazione che non arrivò mai della sceneggiatura, l’abbandono del film non distolse però il regista dallo scrivere un altro film storico. Gli abbozzi di sceneggiatura e l’ispirazione, convinsero Kubrick a intraprendere una nuova storia ambientata all’incirca nello stesso secolo, Barry Lyndon (o come definito da alcuni, il film storico nato dopo la delusione di Napoleon).

Lo sviluppo di Kubrick arrivò a un punto tale che iniziò a testare i costumi dell’epoca da includere nel film.

Il 21 febbraio 2023, Steven Spielberg annuncia una minsierie tv prodotta da HBO basata sullo script originale di Kubrick

Nonostante siano passati 24 anni dalla morte di Stanley Kubrick, lo script di Napoleon fu ritrovata casualmente nel 1994 da Jeff Kleeman, un impiegato della United Artists, in una miniera di sale presso Hutchinson, Kansas, nata dalle macerie di un edificio inutilizzato adibito – prima dell’abbandono – all’archiviazione di sceneggiature e dati di produzione di film MGM. I documenti concernenti la produzione e tutte le operazioni qui durante avvenute sono contenuti nei Kubrick Archives, nel 2000 il copione fu pubblicato su Internet ma ritirato poco tempo dopo su intervento della Polaris (società che detiene i diritti delle opere di Kubrick).

Il regista Steven Spielberg durante la conferenza stampa organizzata dalla Berlinale in occasione della consegna dell’Orso d’oro alla carriera, ha rivelato che la serie divisa in 7 episodi sta entrando nella fase di pre-produzione. Nel 2016, Cary Fukunaga aveva annunciato di esser pronto a portare su HBO un qualche tipo di prodotto legato proprio alla sceneggiatura e agli appunti originali di Kubrick, ma il progetto sembrava essersi perso nel baratro; Ma dopo queste dichiarazioni di Spielberg forse finalmente potremmo vedere il lavoro di Stanley Kubrick (In parte) messo in scena.

Conclusioni personali

Stanley Kubrick è il regista che più ha influenzato la settima arte, dotato da una capacità unica per esplorare la gran parte dello spettro dei generi, senza farsi dominare dalle convenzioni, ma anzi trasfigurandole. Il kolossal su Napoleone rimane, a tutt’oggi, il grande «film non fatto» del regista. Un progetto in qualche modo sublimato in Barry Lyndon, un film ambientato nel ‘700 che segue le vicende avventuriero, nato su un’isola (l’Irlanda invece la Corsica), che scala un impero (finanziario, non politico) e, dopo la disastrosa sconfitta, finisce in esilio su un’isola (di nuovo l’Irlanda, non Sant’Elena).

Addiritura ancora prima dell’uscita di “2001: Odissea nello spazio” che l’avrebbe reso il regista più famoso, potente e rispettato del mondo, Kubrick cominciò a pensare a un kolossal sull’imperatore. Quando si pensa a un lavoro del genere viene spontaneo pensare che film come Napoleon o il famoso Dune di Alejandro Jodorowsky avrebbero totalmente alterato la concenzione di cinema, ma il pubblico non era ancora pronto a quel cambiamento e, forse, non lo sarà mai. Ancora una volta, però, Kubrick dimostra che il suo genio era così immenso che gli sarebbero volute due vite per poter reallizare tutto ciò che voleva raccontare, se non una in più.

Se può essere scritto, o pensato, può essere filmato.

Stanley Kubrick

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Cliff

Amante della settima arte, cinefilo in tutto e per tutto ma sempre disposto a conoscere cose nuove. Amo particolarmente il cinema di James Gray e ascolto Taylor Swift, i cinecomic Marvel sono la mia kryptonite 👀

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