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AHSOKA – ECCO LA NOSTRA RECENSIONE DELLA PRIMA PUNTATA DELLA SERIE TV! (2023)

Dopo molta attesa, eccola qui. “Ahsoka” è stata finalmente rilasciata su Disney+, con una premiere da ben 2 puntate!

Serie che era molto attesa sia dai fan dei prodotti animati, quali “Star Wars: The Clone Wars” e “Star Wars: Rebels“, sia dai fan dei prodotti live action, come per esempio “The Mandalorian“, dove Ahsoka ha fatto il suo debutto nella sua forma live-action. Questa serie è stata rinominata Star Wars: Rebels 5“, ma la vera domanda è: sarà davvero una quinta stagione per “Rebels”? Le premesse sembrano confermare il tutto, ma solo il tempo ce lo dirà.

Chi ci segue sa già che la recensione sarà divisa in diverse categorie: la parte no-spoilerla parte spoiler, con tanto di analisi della puntata, e infine l’opinione finale con voto.

Ahsoka

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Recensione No-Spoiler

Il primo episodio è diretto e scritto da Dave Filoni, ed è inoltre dedicato all’attore Ray Stevenson interprete di Baylan Skoll che è purtroppo venuto a mancare lo scorso 21 maggio 2023.

Partiamo subito rispondendo ad una domanda importante: la serie è fruibile anche senza aver visto Star Wars Rebels? La risposta è no. Nonostante la serie cammini sulle sue gambe, riprende comunque gli eventi e i personaggi presentati in Rebels. Le stesse interazioni tra i personaggi principali sono più volte difficili da cogliere da chi ha omesso la visione della serie precedentemente citata. Continuando a parlare dei personaggi bisogna tessere le lodi dell’incredibile cast che compone “Ahsoka“.

Iniziando proprio da Rosario Dawson che ci dimostra nuovamente di essere nata per il ruolo di Ahsoka Tano, passando poi a Mary Elizabeth Winstead che spazza via tutti i dubbi e le lamentele suscitate dal suo casting come Hera Syndulla. I villain interpretati da Ray Stevenson e Ivanna Sachno rispettivamente Baylan Skoll e Shin Hati, non hanno deluso le alte aspettative sul loro conto regalandoci due nuovi personaggi all’interno del canone davvero spettacolari. Menzione d’onore va assolutamente a Natasha Liu Bordizzo, che ci ha regalato una Sabine Wren a dir poco perfetta riprendendo la caratterizzazione vista in Star Wars Rebels, portandola avanti ed evolvendola egregiamente.

Ahsoka

Il personaggio da non sottovalutare è Huyang (il droide accompagnatore di Ahsoka), interpretato da David Tennant e che con tutta probabilità ci terrà compagnia ancora per molto altro tempo come già fa da molto tempo, ed ultima ma non per importanza, impossibile non citare Diana Lee Inosanto interprete di Morgan Elsbeth.  

Spostandosi sulla parte tecnica della serie, la si può riassumere con una frase: Filoni ce l’ha fatta. Non solo a livello di scrittura impeccabile in questi due episodi, ma anche a livello di regia.

La serie riporta i combattimenti con le spade laser a un modello più tradizionale avvicinandosi più allo stile della trilogia originale piuttosto che ad una trilogia prequel, aspetto che qualcuno potrà non apprezzare, personalmente però trovo la scelta sensata e appropriata.

Voto: 9.5/10

Ahsoka

Recensione Spoiler

L’episodio ha inizio con una novità per le serie tv, ovvero le scritte introduttive che tutti noi siamo abituati a conoscere nei film ambientati nella galassia lontana lontana, apportando però una differenza stilistica infatti le scritte che prima erano di colore giallo ora sono color rosso.

Le scritte introduttive informano lo spettatore dell’imminente ritorno di Thrawn, creduto morto da tutti, persino dall’imperatore come dimostrato nella run di Vader del 2020 scritta da Pak dopo gli eventi mostrati nella 4° ed ultima stagione di “Star Wars Rebels“. La voce sul suo presumibile ritorno giunge anche ai vertici dei resti imperiali che, come abbiamo visto in “The Mandalorian” sono divisi sull’argomento.

Le scritte proseguono marcando ancora una volta una cosa che a molti è sfuggita, ovvero denominare Ahsoka ex Jedi, dettaglio che denomina ancora una volta il distacco tra Ahsoka e l’ordine, avvenuto nella 5° stagione di “Clone Wars“, ci viene poi detto che il prigioniero catturato in “The Mandalorian” stagione 2 episodio 5, ovvero Morgan Elsbeth, sta venendo mandata a processo presso la giustizia della Nuova Repubblica, così l’episodio si apre con una finestra citazionista ai primi secondi di episodio 4Una Nuova Speranza“, la nave prigione intercetta quella che sembra a tutti gli effetti una nave utilizzata principalmente dai Jedi come vediamo anche in Clone Wars, uno shuttle di classe Eta.

Ahsoka

Il capitano chiamato Hayle e interpretato da Mark Rolston (doppiatore nella serie animataTales of the Jedi” del senatore Dagonet) è al comando della nave affiancato dalla tenete Jensen Corbyt interpretata dall’attrice Shakira Barrera (grado intuibile anche dalle piastrine che portano sulla divisa, le piastrine di colore blu indicano l’appartenenza alla marina, i due punti indicano il grado di capitano mentre il singolo punto indicano il grado di tenente come ci mostra la guida canonica Star Wars: Rogue One The Ultimate Visual Guide).

Si dirige insieme ad una squadra nell’hangar per accogliere i Jedi, il capitano però non crede a Baylan credendo siano imperiali venuti a liberare la prigioniera, ovviamente i due non si fanno ostacolare uccidendo metà della squadra compreso il capitano ed in seguito la tenente, infine liberano la prigioniera.

Curioso notare come questa prima sequenza sia piena di omaggi all’episodio pioniere di Star Wars, un esempio lampante è il modo in cui lo shuttle dei due approdi sulla nave nello stesso modo in cui il Falcon approda sulla Morte Nera, ma sicuramente la citazione più grande viene da Baylan con le sue scene di combattimento che chiaramente citano la scena con protagonista Darth Vader vista in “Star Wars: Rogue One“, anche la scena della liberazione di Morgan è un chiaro rimando alla liberazione di Leia Organa in Episodio 4.

Ahsoka

Un ulteriore dettaglio ci viene fornito dal numero di identificazione della prigioniera ovvero 620, scritto però in lingua Aurebesh. Una volta uscita dalla cella, Morgan informa Baylan della Jedi che l’ha catturata e che quest’ultima sa della mappa e dei piani di Thrawn, alla richiesta del nome Morgan rivela che si chiama Ahsoka Tano facendo così partire la sigla dell’episodio.

I riflettori si spostano su Ahsoka Tano che si trova su Arcana, un pianeta che ospita un ex tempio delle Sorelle della Notte di Dathomir, questo è il luogo dove secondo Morgan Elsbeth è collocata la mappa per arrivare al tanto temuto Grande Ammiraglio. La Togruta si fa strada facendo un buco con le spade laser cimentandosi nella decifrazione di un enigma (citazione fatta alla dilogia con protagonista Kal Kestis).

Ahsoka

Ahsoka una volta riuscita a decifrare l’enigma recupera la mappa ed esce dalla stanza, stanza nella quale nelle pareti vi sono rappresentate diverse figure che sembrano fare gli stessi gesti manuali della Triade presentata nell’arco narrativo di Mortis nella stagione 3 di “Clone Wars“.

Ad aspettarla fuori però vi sono 4 droidi modello HK-87 (droidi assassini utilizzati come soldati\forza lavoro\mercenari come visto nella 5° puntata della 2° stagione di The Mandalorian). I droidi seppur armati con armi che contrastano le spade di Ahsoka (infatti sono armati di elettro staffe), non riescono comunque a tener testa alla protagonista e per questo motivo attivano l’auto distruzione. Ahsoka contattando Huyang (droide visto nell’arco narrativo della Messe nella stagione 5 di Clone Wars) che in quel momento stava pilotando il T-6 chiede un recupero riuscendo per il rotto della cuffia a mettersi in salvo.

Ahsoka

Ahsoka una volta a bordo della nave chiede al droide il perchè era così distante ed esso risponde che stava solo seguendo le normali disposizioni Jedi, alché arriva tempestiva la risposta di Ahsoka che sottolinea e ribadisce che l’ordine è caduto. Huyang per via della sua programmazione ha un legame con i dettati Jedi, infatti lui risale al 25.000BBY essendo costruito 5 anni dopo la nascita dell’ordine dei Jedi (l’ordine fu creato il 25.783BBY, centinaia di anni prima della creazione della prima Repubblica Galattica).

La sua backstory fa capire quanto sia importante e quanto sia una miniera d’oro di informazioni come visto in “Clone Wars” dove cita l’avventura passata dal Gran maestro Yoda durante il rito della Messe (rito in cui uno youngling fabbrica la propria spada laser e diventa pronto per divenire padawan).

Lo shuttle di Ahsoka viene contattato da Hera Syndulla (divenuta generale della ribellione prima e poi della Nuova Repubblica), che chiama Ahsoka con il nome di Fulcrum (Fulcrum è il nome in codice inventato dal generale Skywalker durante l’operazione su Onderon vista all’inizio della 5° stagione di Clone Wars e poi utilizzato da Ahsoka Tano in Rebels, l’agente Kallus nella 3° stagione di Rebels e da Cassian Andor in seguito).

Hera sta trasmettendo dal Home One un incrociatore classe MC8oA con alcune modifiche, durante la guerra civile galattica aveva la funzione di quartier generale della ribellione al comando del leggendario ammiraglio Ackbar. Fa la sua comparsa in episodio 6 ed ha avuto un ruolo dominante nelle battaglie di Endor e di Jakku e continuerà a prestare servizio nella flotta di difesa della Nuova Repubblica.

Ahsoka si identifica con il codice 1-9-7-4 (data di nascita di Dave Filoni) e le viene concesso il permesso di salire sull’hangar. Una volta atterrata viene raggiunta da Hera la quale indossa la mostrina da generale con una giacca ritraente il simbolo dell’equipaggio del fantasma, nello scenario tutto intorno vediamo un hangar allestito a centro medico proprio per assistere i sopravvissuti dell’attacco visto a inizio puntata. Nella scena successiva Hera mostra ad Ahsoka e ad Huyang un ologramma ritraente Baylan e Shin attaccare la nave.

Ahsoka

A quel punto Ahsoka mostra a Hera la mappa poco prima recuperata che, secondo le informazioni recuperate, dovrebbe portare a Thrawn definito “l’ultimo dei 13 grandi ammiragli” chiara citazione e ispirazione al romanzo scritto da Timothy Zahn.

Hera rimane titubante perchè così come tutti nella galassia, era convinta che Thrawn fosse morto durante la battaglia di Lothal (vista nella 4° stagione di Rebels), grazie al sacrificio eroico di Ezra Bridger, infatti Hera crede morti entrambi. Poco dopo questo dialogo vi è una scena molto emozionante che denota la cura che Filoni ha messo nel realizzare questa serie: Hera spalanca gli occhi e in lei nasce la speranza della sopravvivenza di Ezra. L’entusiasmo del momento viene pacato però da Huyang che rivela che il meccanismo della mappa è indecifrabile per lui.

In seguito un Mon Calamari rivolgendosi a Hera nomina il consiglio della difesa (apparso già in diverse opere Legends esempio la ”Flotta Nera) ri-canonizzando difatti la sua esistenza dopo tanti anni. Prima che entrambi tornino ai loro compiti Hera propone ad Ahsoka di cercare aiuto da Sabine facendo leva sulla sua volontà di trovare Erza, da queste poche linee di dialogo capiamo che ci sono stati dei trascorsi tra le due e che non siano andati a finire bene.

La scena si sposta su Lothal dove si sta festeggiando l’anniversario della sconfitta dell’Impero. La città circostante viene mostrata prospera proprio come nel finale di “Rebels“. Alla cerimonia fanno il suo debutto in live-action due volti conosciuti: il governatore Ryder Azadi (interpretato dal suo doppiatore nella serie Clancy Brown, e doppiatore di tanti altri personaggi in Star Wars ad esempio Savage Opress) e Jai Kell (amico di Ezra conosciuto alla caserma imperiale nella prima stagione e rivisto nella quarta).

Il governatore sta presentando un nuovo monumento in onore di Ezra e di tutti gli eroi che hanno salvato Lothal, e quando è il momento di passare la parola a Sabine Wren si scopre prevedibilmente, che lei non presenzia alla cerimonia e sarà il povero senatore Jai a dover improvvisare un discorso.

Veniamo poi proiettati poi sulle autostrade (celebri per le avventure vissute in Rebels) di Lothal dove vediamo Sabine sfrecciare a tutta velocità con il suo speeder, fino a quando non viene affiancata da due E-Wing (astronavi prima solo presenti nel Legends e poi apparse nel Canon all’interno della serie fumettistica Poe Dameron).

Ahsoka

Alla guida di uno dei due caccia troviamo il capitano Porter precedentemente apparso in un set lego dedicato alla serie (nel quale appare anche Jacen Syndulla), un dettaglio che può passare inosservato è la scelta di cast etnico uguale per ogni personaggio che proviene da Lothal, un altro elemento che denota la cura maniacale che c’è dietro questa serie.

Sabine forza il blocco creato da un E-Wing parcheggiato (in questa scena troviamo una citazione ad R2-D2 action figure Kenner). Dopo aver lasciato indietro i due piloti si dirige verso la vecchia torre delle comunicazioni E-272 famosissima grazie a Rebels, essendo la vecchia dimora di Ezra. All’interno della casa si trova un Loth-Gatto di nome Baeb (nome scritto sul suo casco in Aurebesh con disegni di Loth-Gatti).

La casa stessa è piena di disegni, infatti chi ha visto Rebels è a conoscenza della vena artistica di Sabine (dote presa da suo padre), tra le cose che saltano all’occhio c’è sicuramente l’elmo da scout trooper che Sabine aveva colorato per Ezra, o ancora la sua armatura Mandaloriana con tanto di elmo.

Ahsoka

Tuttavia Sabine sembra aver messo alle spalle la sua vecchia vita, e sembra vivere nella tristezza e nella malinconia per la scomparsa di Ezra. Infatti la vediamo osservare un vecchio holo-messaggio (che non è quello visto in Rebels) fatto da Ezra nove anni prima, interamente dedicato a Sabine.

In questo messaggio Ezra chiede di capire la scelta compiuta per fermare Thrawn e aggiunge di volerle bene e di credere in lei, scena in cui Sabine è visibilmente emozionata (è stato svelato che Natasha si emozionò davvero durante le riprese della scena), grazie a questa scena strappalacrime riusciamo a dare uno sguardo in più al murale, dove troviamo dei disegni di Loth-Lupi (animali con una grande connessione con la forza).

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La scena si sposta su Shin, Baylan e Morgan, alle rovine di ciò che resta del tempio delle Sorelle della Notte. Morgan rivela successivamente di appartenere alle Streghe di Dathomir definendosi una sopravvissuta (come vediamo in Clone Wars le Sorelle della Notte vengono sradicate da Grievous e le sue truppe per ordine di Dooku).

Nella stessa scena fa la sua apparizione anche Marrok, un ex inquisitore sopravvissuto allo smantellamento dell’inquisitorio (avvenuto intorno allo 0 ABY), ora coinvolto nella carriera di mercenario. Dopo una scambio di battute tra i personaggi, Shin viene mandata su Lothal a cercare Sabine Wren definita da Morgan come “l’ex apprendista di Ashoka”.

Veniamo nuovamente catapultati a casa di Sabine dove vediamo la co-protagonista essere tormentata da sogni ritraenti Ezra, nel sogno esso pronuncia le stesse parole pronunciate nel finale di Rebels prima di sparire, nel sogno si possono anche udire dettagliatamente i suoni dei Purrgil (creature controllate da Ezra nel finale di Rebels in grado di viaggiare nell’iperspazio), da qui possiamo notare il fatto che Sabine sia tormentata da quell’avvenimento. Grazie a questa scena però abbiano una nuova visuale sulla stanza che mostra la collezione di elmi imperiali (chi ha visto Rebels sa che Ezra collezionava questi elmi).

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Il sonno di Sabine viene però interrotto dall’arrivo di una nave su Lothal ovvero il T-6 di Ahsoka Tano. Le due si incontrano, ma questo incontro non è di certo privo di tensione ed imbarazzo, basta però solo che Ahsoka nomini Ezra per smorzare la situazione e far in modo che Sabine la segua dentro il T-6. Qui possiamo notare molti dettagli sul passato delle due, un esempio che ci fa notare la stessa Sabine sono i disegni fatti nel suo posto letto ritraenti Chopper e i Loth-Gatti, in seguito la Togruta rivela a Sabine di aver trovato la mappa su Arcana (prima volta che viene nominato come pianeta all’interno del mondo di Star Wars).

Ahsoka mostra una scansione del tempio e la mappa a Sabine sperando che lei riesca a decifrare la mappa, (ricordiamo che fu lei a capire il meccanismo per entrare nel Mondo tra i Mondi in Rebels, nella 4° stagione). Nel frattempo la Togruta e la Mandaloriana parlano, facendo riemergere vecchi litigi tra le due ma ci viene anche data la conferma definitiva, Ahsoka stava addestrando Sabine alle vie dei Jedi.

La chiacchierata viene interrotta da Huyang che rivela ad Ahsoka di aver scoperto qualcosa, infatti analizzando le due spade laser rivela di riconoscere una delle due perché molto singolare, scoprendo che appartiene a Baylan Skoll, ex Jedi che lasciò l’ordine in seguito alle Guerre dei Cloni (riferendosi all’ordine 66), Huyang rivela che Baylan è l’unico ad aver realizzato quel tipo di spada da ben 500 anni (infatti la spada è un modello molto particolare, ispirandosi agli spadoni scozzesi).

Sabine anche se le era appena stato negato, porta via la mappa dirigendosi alla torre delle comunicazioni. Nella scena in cui Shin intercetta Sabine troviamo un omaggio ad Episodio 1La Minaccia Fantasma” in cui Darth Maul intercetta Obi-Wan Kenobi e Qui-Gon Jinn, con l’ausilio di un droide sonda modello DRK-1, ovviamente il modello utilizzato da Shin sembra più moderno (essendo passati decenni la tecnologia ha progredito).

Ahoska

Nella scena successiva vediamo Hera e Ahsoka parlare di Sabine, qui Ahsoka rivela che fu lei ad allontanarsi da Sabine proprio come molti anni prima si allontanò da Anakin (come vediamo nel finale della 5° stagione di Clone Wars), la visuale si sposta nuovamente su Sabine che riesce a sbloccare la mappa, mappa che punta verso una nuova galassia ma Sabine non fa in tempo a decifrare il luogo del salto per la rotta, e viene attaccata dai droidi HK-87, nel mentre che lei è impegnata a combattere un droide ne spunta un altro che ruba la mappa e distrugge tutte le registrazioni.

Il droide porta poi la mappa a Shin, e vediamo Sabine recuperare da una cassa la spada laser in passato appartenuta ad Ezra. Una volta scesa dalla torre inizia il confronto tra le due, possiamo notare come Sabine sia addestrata all’uso della prima forma di combattimento chiamata Shii-Cho (forma caratterizzata da movimenti lenti e precisi, solida presa sulla spada e solitamente utilizzata da chi è meno portato nella forza), forma che vediamo insegnata da Kanan nella 3° stagione di Rebels. Il dislivello tra le due però è troppo alto e il duello finisce con la sconfitta di Sabine che viene trafitta dalla spada di Shin che fuggirà prima dell’arrivo di Ahsoka Tano.

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Opinione finale con voto

In conclusione questo primo episodio di Ahsoka è tutto ciò che un prodotto televisivo di Star Wars dovrebbe essere. La trama coinvolgente, i personaggi funzionano, e il comparto tecnico è impeccabile. Si può dire che Dave Filoni reduce dagli ultimi tentennamenti visti soprattutto con “The Book of Boba Fett” si sia ripreso alla grande. C’era sicuramente da aspettarselo dopotutto stiamo parlando di una sua creazione che porta avanti da ben 15 anni, la serie “Ahsoka” per adesso si è dimostrata una lettera d’amore non solo al personaggio di Ahsoka ma a tutto Star Wars e in particolar modo a “Star Wars: Rebels“.

Voto: 9.5/10

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