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ORION AND THE DARK – LA NOSTRA RECENSIONE DEL NUOVO FILM ANIMATO DELLA DREAMWORKS! (2024)

Venerdì 2 febbraio è stato finalmente aggiunto al catalogo di Netflix il nuovo film della DreamWorks Animation, Orion and the Dark (qui vi lascio il trailer), realizzato grazie a una collaborazione tra il colosso americano dello streaming e lo studio d’animazione statunitense, che – nel corso degli anni – ci ha regalato saghe magnifiche, come “Shrek”, “Dragon Trainer” o “Kung Fu Panda”. Alla scrittura ritroviamo Charlie Kaufman (già sceneggiatore di lungometraggi come “The Eternal Sunshine of the Spotless mind”, “Being John Malkovich”, “Adaptation”), mentre la regia è stata affidata a Sean Charmatz (regista del mediometraggio “Trolls Holiday in Harmony”).

Com’è stato questo ritorno del newyorkese ai testi? Sicuramente piacevole e interessante, ma, per saperne di più, vi invito a continuare a leggere la nostra recensione, che sarà così suddivisa: paragrafo no-spoiler (per chi deve ancora recuperare l’opera e vuole uno sguardo più generale), seguito da una parte spoiler più dettagliata e specifica.

Orion and the Dark
Orion and the Dark

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Recensione No-Spoiler

L’incipit (ma in generale tutta la trama) del film è abbastanza semplice: Orion è bambino molto intelligente, sveglio, con una bella casa, dei genitori amorevoli… e tanta paura. È letteralmente terrorizzato da tutto. Pensate che le cose che lo spaventano sono così tante che, per non scordarle, deve appuntarle su un quadernetto. Però, tra tutte queste fobie ce n’è una che col tempo si è conquistata il gradino più alto del podio: il buio. Come quasi tutti i bambini, ha paura dell’oscurità e, quindi, della notte.

La situazione è destinata a cambiare quando Orion fa la conoscenza di Buio, la personificazione delle tenebre, che si occupa di assicurare l’avvento della notte, garantendo l’alternanza con il giorno. A svolgere questo arduo lavoro non è solo, per sua fortuna. C’è, infatti, una vera e propria squadra che collabora con lui: Sogni Dolci, Insonnia, Sonno, Rumori Molesti, Quiete. Ciascuno concorda sul fatto che il bambino disturbi sempre la loro attività, con le sue lamentele, grida e pianti. Fra i sei, Buio è quello che proprio non ce la fa più. Quindi, si carica sulle spalle il nuovo “amico”, per mostrargli, tramite un’esperienza formativa, che non c’è niente per cui valga la pena angosciarsi.

Ovviamente, le cose non andranno come previsto e ci sarà un’escalation di eventi che porterà al vero e proprio climax del film, presente poco prima del pazzo finale (che non rappresenta necessariamente un errore, in quanto Kaufman riesce a mantenere ugualmente la tensione fino ai titoli di coda; complice anche l’ottima regia).

Nonostante sia un lungometraggio abbastanza difettoso, soprattutto in termini di montaggio, a causa di alcune scene che – messe in quel preciso punto – tolgono totalmente pathos alle successive, Orion and the Darkè un racconto gradevole, che determina un po’ il ritorno alle origini per la DreamWorks, con un racconto favolistico che richiama la semplicità dei prodotti che hanno reso famoso lo studio d’animazione. Visivamente, grazie all’uso dell’animazione mista, è incantevole e potrebbe davvero rappresentare un nuovo cult per i bambini delle prossime generazioni, come per me lo sono stati “Shrek” e “Dragon Trainer”.

Voto: 7/10

"Orion and the Dark"
Orion and the Dark

Recensione Spoiler

Il film inizia bene, facciamo subito la conoscenza di Orion e di tutte le sue angosce (per altro riportate in modo eccellente e molto creativo con l’animazione 2D, che le fa “prendere vita“), dei sogni che possiede e delle difficoltà che lo frenano. Sin dai primi minuti mi sono immedesimato molto nel bambino, che mi ha fatto pena per la sua timidezza e la genuina paura che nutre nei confronti del mondo.

Poi entra in scena Buio, la simpatica personificazione dell’oscurità, che si prende l’incarico di diventare la guida di Orion per aiutarlo a sconfiggere le sue ansie. Così, i due partono sfrecciando fuori dalla casa del piccolo, dando inizio a quello che – una volta completato – sarà definibile come un percorso di crescita e formazione. Ed è qui che è presente il primo, grosso errore, perché ci viene rivelato che tutto il racconto è, in realtà, una storia di fantasia inventata dall’Orion cresciuto e diventato genitore. Questo, ahimè, va a togliere il pathos e il senso a tutte le scene successive che vedremo, soprattutto quella in cui rischia di morire all’interno del sogno (sappiamo già che non accadrà).

Ad ogni modo, è interessante notare come Kaufman, per costruire la narrazione, sia sia rifatto vagamente al viaggio dell’eroe (il che dimostra quanto le tesi di Vogler siano ancora valide), sfruttando la presenza di una sorta di mentore, Buio in questo caso, che, però, rende imperfetto e provvisto di crescita. Qua e là sono disposte anche delle prove, che Orion deve riuscire a superare per poter tornare dai suoi genitori. Il senso di queste viene, tuttavia, quasi annullato, dal momento che veniamo a conoscenza dell’inutilità di esse, in quanto parte di una storia fittizia.

Il cammino è accompagnato da sketch e siparietti comici, relativi alla squadra della notte, i cui design sono veramente geniali! Pensiamo, per esempio, a Insonnia, ritratto con le sembianze di una zanzara, o a Sonno, che sembra un peluche così morbidoso, e ancora Quiete, minuta e aggraziata. Ciononostante, sebbene le rappresentazioni siano assai azzeccate, sento di poter muovere alcune critiche proprio a questi personaggi. In primis alla già menzionata Quiete, la cui azione l’ho trovata quasi assurda, e poi in generale al rapporto tra i membri del team e Buio, che decade troppo velocemente e facilmente. È bastato davvero così poco, un primo sguardo alla luce, per rompere il legame in modo drastico?

"Orion and the Dark"
Orion and the Dark

Aspetto tecnico di “Orion and the Dark”

Il comparto tecnico del film è di sicuramente di buon livello. La regia è ottima e riesce a rendere bene la sensazione di angoscia ove necessario (e possibile, soprattutto). Diciamo che quest’ultima riesce più o meno a mettere una pezza al montaggio, ecco.

Le animazioni sono bellissime; visivamente, il film è davvero sorprendente e fresco, grazie all’uso di una tecnica mista, che vivacizza tutto. La scena che precede di poco il ritorno di Buio, quando siamo ancora dentro al subconscio di Orion, è spettacolare, con i disegni delle paure che si staccano dalle pagine e, prendendo vita, vengono risucchiate, oltre all’intelligente uso dei colori per aumentare il senso di pericolo di timore.

La tanto nominata sceneggiatura di Charlie Kaufman è certamente buona, tranne, forse, per il finale, che potrebbe far storcere il naso a molti, poiché è un po’ ingigantito.

"Orion and the Dark"
Orion and the Dark

Opinione finale con voto

In conclusione, Orion and the Dark è una bella favola in pieno stile DreamWorks, semplice, chiara, simpatica ed efficace. Il film presenta comunque alcuni difetti, su cui si può sorvolare, specialmente se lo spettatore è un bambino, di fatto il target a cui è rivolto il lungometraggio. Spero vivamente che possa diventare una storia amata proprio dai piccini, poiché io sono cresciuto con i film dello studio californiano e, avendoli amati, mi piacerebbe che possa tornare popolare tra un pubblico di bassa età. Inoltre, l’opera è anche fresca e bella, quindi perché no? Infine, chissà che la pellicola non possa ambire anche a una candidatura a qualche premio importante per l’animazione, nel caso di una concorrenza non troppo agguerrita, come gli Oscar (qui le nomination di quest’anno) o i Golden Globes. Solo il tempo ce lo dirà.

Voto: 7/10

"Orion and the Dark"
Orion and the Dark

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E voi, cosa ne pensate? Avete visto il film? Se sì, vi è piaciuto? Concordate con la mia recensione? Fatecelo sapere qui sotto con un commento!

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