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SUICIDE SQUAD: KILL THE JUSTICE LEAGUE – LA NOSTRA RECENSIONE! (2024)

Sviluppato da Rocksteady Studios e pubblicato da Warner Bros Games, Suicide Squad: Kill the Justice League è un action fps che ci mette nei panni della folle squadra suicida della DC in un’avventura che, tra molti alti e altrettanti bassi segna un punto di svolta per Rocksteady, purtroppo martoriata negli anni da leak, comunicazione non sempre trasparente e un odio verso il titolo che non esitiamo a definire totalmente ingiustificato, nonostante il gioco abbia parecchi problemi soprattutto dovuti alla pessima struttura Game as a Service always online.


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La storia di Suicide Squad: Kill the Justice League

Ambientata 5 anni dopo gli eventi di Batman: Arkham Knight, la storia di Suicide Squad inizia con l’imminente fine del mondo che solo i più grandi eroi della Terra potrebbero sperare di evitare. Bene, questo sarebbe stato se l’intera Justice League non fosse stata trasformata negli schiavi mentali di Brainiac. I giocatori vestono i panni della Suicide Squad, un gruppo di detenuti psicopatici dell’Arkham Asylum messi insieme da Amanda Waller, che, onestamente, è più terrificante di qualsiasi membro della Squad, e per noi la sua follia è pari a quella distruttiva di Brainiac. La storia segue Harley Quinn, Deadshot, King Shark e Captain Boomerang, nel loro disperato tentativo di sconfiggere la Justice League e distruggere il malvagio Brainiac a Metropolis prima che schiavizzi ciò che resta della popolazione umana. La narrazione è molto gratificante, e segue un attento confine tra la sconfitta dell’antieroe e la distruzione totale dei nostri sogni d’infanzia davanti ai nostri occhi. La sua impresa più impressionante è la capacità di creare un legame tra il giocatore e i membri della Suicide Squad abbastanza forte da far sopportare alcuni degli eventi atroci delle ultime fasi della storia, eventi che potrebbero inasprire l’esperienza per alcuni fan di vecchia data, ma eviteremo di spoilerare ogni cosa relativa alla storia in quanto leggere una recensione o vedere dei video decontestualizzati (come quelli usciti sui social poche ore dopo il lancio del gioco, privi di ogni contesto e pubblicati solo per far esplodere l’odio del ramo tossico della fanbase che si aspettava un finale diverso per alcuni personaggi) non rende giustizia al fantastico lavoro svolto dal talentuosissimo team di Rocksteady, che ancora una volta dimostra di essere tra le software house migliori del settore per quanto riguarda il comparto narrativo.

La scrittura è fantastica, fonde senza sforzo uno scenario piuttosto apocalittico con battute veloci tra alleati, il tutto cronometrato e consegnato quasi alla perfezione. Alcuni dei momenti più divertenti del gioco non richiedono nemmeno l’uso delle parole, in quanto le animazioni facciali sono tra le migliori che questo settore ha da offrire. Un’intera battuta può essere recitata alzando un sopracciglio o alzando gli occhi al cielo. Il tutto è supportato da performance vocali fantastiche dei voice actor in ogni momento. La caratterizzazione dei membri della squadra suicida è semplicemente eccellente, e riprende perfettamente i loro disagi mentali ed eccessi, ma permette anche di scorgere per qualche momento il loro lato umano, che per natura avevano tenuto nascosto. Nonostante le performance attoriali dei membri della Justice League siano anch’esse eccellenti, la caratterizzazione di alcuni di loro non è all’altezza di quella della Suicide Squad. Flash, Wonder Woman e Batman sono perfetti, mentre Lanterna Verde presenta qualche sfumatura caratteriale che non abbiamo particolarmente apprezzato, ma è Superman ad averci completamente deluso, tra una caratterizzazione piuttosto banale e apparizioni nella storia pressoché’ nulle. Per essere un Game as a Service, la componente narrativa era decisamente migliore di quanto mi aspettassi. Nonostante ciò, non ho fatto altro che chiedermi quanto di più avremmo potuto avere in un’ambientazione per giocatore singolo più tradizionale come i vecchi Arkham. La storia è particolarmente breve, dura circa 10/12 ore (anche meno se rushate fino alla fine, cosa che sinceramente vi sconsigliamo di fare) per poi lasciare spazio ai tanti contenuti endgame.

Abbiamo già parlato dell’eccellente lavoro di voice acting svolto dai doppiatori (sia quelli in lingua originale, sia anche gli ottimi doppiatori della versione italiana), ma ci tenevamo tantissimo a dedicare un paragrafo alla solita straordinaria performance attoriale di Kevin Conroy, storico amatissimo doppiatore di Batman nella serie tv animata e nei videogiochi della serie Arkham, purtroppo deceduto prematuramente quasi 2 anni fa. Anche in Suicide Squad il suo cavaliere oscuro è un capolavoro attoriale, con una caratterizzazione complessa che il lavaggio del cervello eseguito da Brainiac esalta ancora di più. La storyline di Batman viene espansa ancora, con il mondo di gioco che racconta la vita di Bruce Wayne dalla fine degli eventi di Arkham Knight all’inizio di Suicide Squad (oltre ad avere una missione semi-horror dedicata alla “Batman Experience”, che quasi ci ha fatto sperare in un capitolo completamente horror dedicato all’eroe mascherato), e a nostro parere è stato effettuato un ottimo lavoro anche sulla conclusione della storyline del personaggio, anche se questa spaccherà nettamente le opinioni del fandom del gioco. Concludere la storia di Batman in quel modo, dopo la tragica morte di Kevin Conroy, potrebbe essere visto dai fan come un insulto al doppiatore, ma Rocksteady ha confermato che Conroy ha personalmente approvato e dato spunti per la stesura delle battute di Batman, e che era orgoglioso del finale del suo cavaliere oscuro, quindi speriamo che prima o poi i fan riescano a comprendere il significato di quel finale. Nel gioco sono ovviamente presenti tanti easter egg dedicati all’amatissimo doppiatore, ma per noi quello più toccante e strappalacrime è sicuramente il monologo recitato da Lois Lane nella scena post-credit del titolo, monologo che Conroy ha scritto personalmente anni fa per un’occasione diversa e che alla luce dei recenti eventi accaduti sembra quasi un bellissimo e straziante addio. Durante quei pochi minuti non abbiamo fatto altro che emozionarci tra pianti e lacrime agli occhi, ripensando alle tantissime emozioni che negli anni Conroy ci ha fatto provare con la sua voce, che sarà per sempre legata a quella di Batman. Dal profondo del cuore, GRAZIE Kevin.

Gameplay

Ciascuno dei quattro personaggi principali – Deadshot, King Shark, Captain Boomerang e Harley Quinn – vanta il proprio arsenale di armi, abilità e poteri trasversali. Rocksteady ha svolto un lavoro mastodontico e pressoché eccellente nel differenziare ognuno dei 4 personaggi, e dopo ogni filmato e segmento della storia, non vedevo l’ora di tornare nei cieli di Metropolis e uccidere cose solo per il gusto di farlo. Tuttavia, l’entusiasmo è diminuito un po’ quando si è trattato delle battaglie contro i boss. Sebbene nessuna delle bossfight sia brutta (anzi, il modo in cui i membri della Justice League sfruttano i propri poteri è veramente ottimo), ci aspettavamo combattimenti nettamente più entusiasmanti dato che stavamo sfidando personaggi iconici come la Justice League. Dopo la fine della storia, quando inizia il grind GaaS, questo tipo di giochi vivono o muoiono a causa della qualità del combat system. Per fortuna, il sistema di combattimento di Kill the Justice League è uno dei più divertenti e stratificati a cui abbia giocato da molto tempo. Bruti enormi, cecchini a lunga distanza, unità corazzate da mischia, carri armati fortificati… il gioco vi lancia contro uno stuolo di nemici diversi, ognuno dei quali richiede tattiche e soluzioni diverse. La soddisfazione di uccidere un mucchio di nemici impegnativi in maniera perfetta, lanciarsi verso il gruppo successivo di nemici con abilità trasversali combinate e sferrare attacchi speciali per liberare un’intero tetto di un edificio non annoia mai ed è uno degli enormi punti di forza del gioco.

Gli elementi live service, sebbene limitati nella varietà, vantano una gamma impressionante di personalizzazione dei personaggi e opzioni per i loadout dei membri della Suicide Squad. Ogni aspetto dei personaggi può essere potenziato e migliorato. Statistiche personali, rarità delle armi, caratteristiche e vantaggi delle armi, abilità speciali, c’è un vasto elenco di opportunità di potenziamento che offrono il terreno di gioco perfetto per i fan abbastanza devoti da resistere alle missioni non troppo entusiasmanti dello scenario post-finale. L’endgame (che sarà espanso ogni tot mesi con stagioni gratuite che introdurranno un nuovo personaggio con una nuova storia) presenta parecchi contenuti, ma purtroppo le missioni estremamente ripetitive e noiose fanno si che il giocatore non sia particolarmente invogliato nel grinding.

La battaglia di Metropolis continua dopo lo scorrimento dei riconoscimenti con l’introduzione di Crisi finita, che è il primo passo nell’Endgame. In Crisi finita, continuerete a combattere Brainiac attraverso l’apertura del multiverso, con personaggi provenienti da universi diversi dall’Arkhamverse chiamati Elseworld. Potrete affrontare le più grandi sfide grazie ai ranghi Mastery e ai Livelli di invasione (World Tiers) più difficili. Affrontare le sfide di Crisi Finita fa salire di livello i ranghi Mastery, che sbloccano ancora più contenuti. Quando un rango Mastery aumenta, le missioni d’incursione diventano più difficili in quanto vengono applicate delle mutazioni alle forze di Brainiac, forzando i giocatori ad adattarsi e a cambiare il loro stile di gioco per continuare ad avanzare nelle classifiche. Aumentando il rango Crisi Finita vengono sbloccati anche equipaggiamenti “Infamy” ispirati a vari villain DC (come Bane), oltre allo sblocco della modalita’ Killing Time una volta arrivati a livello 10 di Crisi Finita, mentre al livello 30 si sbloccherà una versione estremamente impegnativa di Brainiac.

Comparto tecnico e grafico

Il comparto tecnico del gioco è estremamente altalenante. Durante la nostra esperienza siamo incappati in qualche piccolo bug e glitch, fortunatamente non invalidante, ma le performance su PC sono davvero pessime. Sia con risoluzione 1080p e tutti i dettagli al minimo, sia in 1440p con tutti i dettagli al massimo gli fps sono sempre uguali, con tantissimi fenomeni di stuttering e frame drop che rendono l’esperienza un semi-disastro tecnico.

Al contrario, il comparto grafico del titolo è eccellente. I personaggi hanno forse alcuni tra i modelli migliori e più dettagliati attualmente sul mercato, e anche i vari outfit sono dettagliatissimi. Metropolis è piena di dettagli e vagare per le strade e i piccoli vicoli della città scoprendo ogni metro un nuovo dettaglio e easter egg è stata un’esperienza fantastica.

Conclusione e Voto

Suicide Squad: Kill the Justice League: In conclusione, Suicide Squad: Kill the Justice League è una grande occasione mancata, nonostante abbia un'ottima storia (che farà discutere) e un gameplay eccellente e divertentissimo. Le missioni endgame ripetitive e una Metropolis tanto piena di dettagli quanto vuota di attività ci mettono un punto interrogativo sulla longevità del gioco, che speriamo migliori con i contenuti post-lancio previsti dagli sviluppatori. Mentre il comparto tecnico del titolo è un semi-disastro, quello grafico tocca vette altissime, tra i migliori modelli dei personaggi attualmente sul mercato e un'ambientazione piena zeppa di dettagli. Cri1603

7.5
von 10
2024-02-12T16:29:00+0100
Versione testata: PC
Questo gioco è stato recensito utilizzando una copia fornita dal publisher, dalla società di PR, dallo sviluppatore o altro allo scopo esplicito di una recensione.

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