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MARVEL STUDIOS – COME HA REAGITO KEVIN FEIGE QUANDO JOAQUIN PHOENIX RIFIUTÒ IL RUOLO DI DOCTOR STRANGE (2022)

Il pool di talenti del Marvel Cinematic Universe è cresciuto in modo significativo nel corso degli anni. Robert Downey Jr., Chris Evans e Scarlett Johansson sono state alcune delle star della Saga Dell’infinito, mentre i nuovi arrivati, come Simu Liu, Hailee Steinfeld e Iman Vellani, sono pronti per essere al centro della scena nella Fase 4. Tuttavia ci sono altri attori di alto livello che sono stati molto vicini all’unirsi al franchise dei supereroi della Marvel, prima di abbandonare gli studi, uno di loro è Joaquin Phoenix.

Il coinvolgimento di Phoenix è iniziato molto tempo fa durante il Comic-Con di San Diego nel luglio 2014, con l’attore che avrebbe iniziato i colloqui per interpretare Doctor Strange. Tuttavia, il pluripremiato attore si è ritirato dalla trattativa all’inizio di ottobre dello stesso anno a causa dell’accordo multi-film e degli eccessivi impegni con la stampa, portando così Benedict Cumberbatch ad ottenere il ruolo. Ora, un ex-dipendente dei Marvel Studios ha discusso dell’impatto che ha avuto il rifiuto di Phoenix del ruolo offertogli dai Marvel Studios e dal suo capo, Kevin Feige.

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L’episodio unico di Joaquin Phoenix con la Marvel

Secondo quanto riferito, prima che Benedict Cumberbatch ottenesse il ruolo di Doctor Strange, i Marvel Studios erano in trattative con Joaquin Phoenix. In un intervista, l’attore chi Joker si è recentemente aperto sulle trattative avvenute, dicendo “tutte le parti erano soddisfatte”.

Penso che facciano film fantastici e divertenti. Non c’è niente di sbagliato.. Non sono un tipo cinefilo, non sono uno snob e a me vanno benissimo.. Mi piacciono quei film a volte, e penso che qualche volta facciano andare avanti l’industria, ecco perchè non ho alcun problema. Penso che tutti fossero davvero contenti di come sono andate le cose. Tutte le parti erano soddisfatte.

Joaquin Phoenix

In una recente intervista, l’ex avvocato della produzione dei Marvel Studios Paul Sarker ha discusso della reazione dello studio agli attori che rifiutano dei ruoli dell’MCU. L’avvocato Marvel ha spiegato per la prima volta il suo ruolo durante l’intero processo.

Come ho detto, è raro che sia sul mio radar, perchè normalmente gli avvocati sono coinvolti solo quando l’accordo è abbastanza vicino. Quando l’azienda, l’agente, il manager e l’attore hanno letto la sceneggiatura. Hanno familiarità con il ruolo, hanno concordato i termini finanziari, hanno sostanzialmente concordato il programma e noi ci limitiamo a scrivere l’accordo. Quindi, se qualcuno è interessato, ma alla fine rifiuta perchè non gli piace in senso creativo o non si adatta al suo programma, non arriverà alla mia scrivania. La maggior parte di queste cose le persone le comunicano nella fase del casting, che è tutta un’altra cosa.

Paul Sarker

Sarker ha quindi fatto un riepilogo dei diversi talenti che sono stati quasi usati come eroi nell’MCU, come Emily Blunt nei panni di Black Widow o Tom Cruise nei panni di Iron Man.

Sarah Finn dirige il casting per tutte le produzioni Marvel e questo puoi leggerlo online. Qualcuno come Emily Blunt avrebbe dovuto essere Black Widow. Ma si, indubbiamente poi sono andati su Scarlett Johansson. Penso poi che Tom Cruise sarebbe dovuto essere Iron Man, ma voleva troppi soldi. Così sono andati con Robert Downey Jr, che con il senno di poi sembra essere stata la scelta giusta. E penso che ci fossero alcune persone che stavano testando Thor, incluso Tom Hiddleston. Poi sono andati su Hemsworth, che penso sia stata la scelta giusta, ovviamente. Voglio dire, è fantastico. Non riesco nemmeno ad immaginare nessun altro che interpreti Thor.

Paul Sarker

Sarker ha quindi rivelato che la situazione con Joaquin Phoenix era “unica” per lui poiché “c’era già un accordo” in atto, ma non è andato a buon fine. L’avvocato della Marvel ha condiviso che questo mancato accordo ha persino indotto il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige ad allontanarsi da accordi a lungo termine e multi-film, dicendo che lo studio non vuole che qualcuno “si senta costretto” a trovarsi in un certo ruolo.

Ad essere del tutto onesti, la questione di Joaquin Phoenix era unica per me, perchè c’era un accordo ed era anche a buon punto. Speravamo che si chiudesse ma non è successo. E anche questo succede. E per ritornare al punto di partenza, cose del genere potrebbero essere il motivo per cui Kevin sta dicendo che non vogliamo fare questi accordi a lungo termine, perchè vogliamo vedere cosa funziona e se funziona, e non vogliamo che qualcuno si senta costretto.

Paul Sarker

I fan possono ascoltare Better Call Paul di Paul Sarker su Spotify e Apple Podcast ogni mercoledì, un podcast settimanale che tratta “il business dello spettacolo” e fa luce su come funziona davvero l‘industria dell’intrattenimento.


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L’approccio a misura di talento della Marvel

Anche se è un peccato che i Marvel Studios non abbiano raggiunto l’accordo con  Joaquin Phoenix, avere Benedict Cumberbatch come Doctor Strange si può considerare come un gradito ritorno dato che era la prima scelta dello studio. Anche se le cose tra Phoenix e la Marvel non hanno funzionato, il commento dell‘attore, che ha detto che “tutte le parti erano soddisfatte” significa che non è finita male per entrambe le parti.

Non sappiamo se Phoenix farà mai parte dell’MCU, considerando che l’attore è attualmente legato al sequel di Joker della DC.

Il commento di Paul Sarker sul fatto che si trovi in una situazione unica è appropriato, principalmente per il fatto che ha successivamente portato a un approccio differente per i Marvel Studios e il presidente Kevin Feige nell’offrire gli accordi ai vari talenti. Dato che la fase 4 si sta espandendo a causa dell’aggiunta delle serie Disney+, offrire accordi a breve termine sarebbe l’ideale poichè offre maggiore flessibilità all’attore.

In un certo senso, da anche alla Marvel la sua flessibilità, dal momento che un accordo a breve termine funziona se un certo attore o attrice è amato dai fan. Vedere quell’accoglienza positiva servirebbe come motivazione per l’attore, portandolo a firmare per più progetti Marvel.

Fare questi accordi consente anche all’attore di testare gli obblighi e i lunghi impegni con la stampa (come precedentemente affermato da Phoenix) prima di andare in all-in per più apparizioni nel tempo sullo schermo. In definitiva, avere un attore che vuole davvero far parte del franchise è un requisito doveroso nei piani a lungo termine nell’MCU.


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Le conferme delle star di casa Marvel

A conferma a quanto riferito, Elizabeth Olsen ha precedentemente menzionato che far parte del Marvel Cinematic Universe le ha tolto le possibilità fisiche di seguire altri progetti. Questo è un esempio del dilemma dell’essere coinvolti in un programma a lungo termine. Sebbene la rinegoziazione dei contratti sarà (alla fine) necessaria, questo approccio favorevole per gli attori nell’offrire accordi a breve termine, come ha osservato lo stesso Sarker, sarebbe più vantaggioso, perchè prevede che non si ripresentino problemi simili a quelli della Olsen.

Più accordi a breve termine significano anche che mostrare la morte di alcuni personaggi sullo schermo avrà un maggiore senso di finalità. L’apparente “morte”  di Scarlet Witch in Multiverse of Madness ha ispirato molte teorie online e le osservazioni della Olsen sull’incertezza del suo contratto con la Marvel hanno alimentato ulteriormente le speculazioni.

Il cliffhanger finale di Moon Knight ha anche portato a un discorso interessante su come l’eroe principale della serie sarebbe tornato, specialmente dopo la rivelazione di Isaac di aver firmato solo per la sua prima stagione. Inoltre, i contratti a breve termine potrebbero rappresentare un modo più favorevole per attirare più grandi nomi nell’MCU.

La star di Captain America Chris Evans ha rivelato che il suo contratto di ben nove film era scoraggiante, dicendo che un tale impegno è spaventoso. Alla fine l’attore ha accettato di unirsi all’MCU con l’aiuto sia del presidente dei Marvel Studios Kevin Feige che di Robert Downey Jr. Propendendo per l’approccio a breve termine, la situazione accaduta con Evans in passato si sarebbe effettivamente potuta evitare, portando quindi a negoziati più fluidi.

Tutto sommato, il piano dei Marvel Studios di offrire accordi a breve termine darebbe allo studio una risposta più favorevole da parte degli attori, pur continuando a mantenere il suo approccio all’universo condiviso mostrando storie più eccitanti che attirerebbero anche i loro veterani per un futuro ritorno.  

Siete curiosi di vedere come si svilupperanno i futuri progetti MCU?

Fonte ufficiale: The Direct

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